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Certificazione Parità di Genere UNI/PdR 125:2022

Scorpi le opportunitá economiche che ci sono per la tua organizzazione!

Vantaggi economici e nelle gare pubbliche

Il conseguimento della Certificazione della parità di genere consente, a qualsiasi impresa, di beneficiare di contributi e sgravi fiscali (fino a € 50.000). Inoltre, in base a quanto stabilito dal nuovo codice degli appalti (Decreto Legge 29 maggio 2023 n. 57), alle aziende certificate vengono attribuiti maggiori punteggi nelle gare pubbliche.

Perchè una nuova certificazione?

La parità di genere è uno dei 17 obiettivi fissati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile (SDGs n.5) ed è il focus della Missione n.5 del PNRR italiano. Ciò porterà presumibilmente nei prossimi anni un vantaggio competitivo a tutte le aziende che avranno certificato il proprio percorso in tal senso, sia nelle relazioni B2B cliente-fornitore, sia nelle relazioni con le pubbliche amministrazioni.

La Regioni prevedono co-finanziamenti, dedicati alle micro, piccole e medie imprese, sia per le attività di consulenza preliminari, sia per l’ottenimento della certificazione.

Affiancati a RC e ottieni tutti i vantaggi

della certificazione UNI/PdR 125:2022

I primi passi per certificarsi

1 - Verifica di fattibilità (Gratuita)
50%
2 - Accompagnamento all'ottenimento della certificazione
100%

I nostri partner sono a vostra disposizione per una fase di verifica di fattibilità della certificazione gratuita. Inoltre, i nostri partner accompagnano l’azienda all’ottenimento della certificazione, occupandosi di tutta la documentazione necessaria e trattando tutte le fasi formative necessarie all’azienda stessa.

Durata e mantenimento

Una volta ottenuta la certificazione della parità di genere, che dovrà rinnovarsi ogni tre anni, l’azienda avrà il dovere, negli anni, di mantenere i parametri minimi, che saranno periodicamente verificati dall’ente certificatore attraverso due visite di sorveglianza annuali.

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I sei indicatori chiave di prestazione (KPI)

cultura e strategia

misura i principi e gli obiettivi d’inclusione e parità
di genere dell’organizzazione aziendale, in modo
che siano coerenti all’ambiente di lavoro.

governance

rileva la maturità del modello di governance dell’organizzazione, definisce gli adeguati presidi
organizzativi e la presenza del genere di minoranza all’interno degli organi di indirizzo e controllo
dell’azienda.

processi HR

valuta i principi di inclusione e rispetto delle diversità nel processo di selezione del personale.

opportunitá di crescita e inclusione delle donne in azienda

per un percorso neutrale dei generi nella carriera aziendale.

equità remunerativa per genere

stima l’equità delle remunerazioni e di welfare dei generi in azienda.

tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro

rileva gli aspetti relativi alle attività a supporto dei genitori e delle madri con figli.

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*Per saperne di più

-Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 152/2022 che definisce i parametri per conseguire la certificazione della
parità di genere si può leggere da: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2022/07/01/152/sg/pdf; esso conferma che i parametri per il conseguimento della certificazione della parità di genere sono quelli già definiti dalla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, del 16 marzo 2022, che contiene le “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator)”. https://www.informazionefiscale.it/IMG/pdf/prassi-di-riferimento-unipdr-pdr100866103.pdb
-L’art. 2 del D.L. 29 maggio 2023 n. 57 stabilisce che: «Al fine di promuovere la parità di genere, le stazioni appaltanti prevedono nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, il maggior punteggio da attribuire alle imprese per l’adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere comprovata dal possesso della certificazione della parità di genere (…)».